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A seguito degli eventi in Burkina Faso e Mali, il Niger diventa il terzo paese del Sahel a subire un colpo di stato dal 2020. Il recente colpo di stato di lunedì 26 luglio 2023 in Niger ha spinto il blocco regionale dell'Africa occidentale, la Comunità economica dell'Africa occidentale membri (ECOWAS), di reagire rapidamente al fine di ripristinare la stabilità nella regione dell'Africa occidentale.

L'Unione Europea ha espresso la sua disapprovazione per questo colpo di stato, che ha portato alla sospensione del suo sostegno finanziario al Niger. Questa decisione segna una svolta critica nella situazione, spingendo l'ECOWAS ad agire e ripristinare la sua autorità in Africa occidentale.

Consapevole del rischio di destabilizzazione in questa regione vulnerabile, l'ECOWAS ha organizzato vertici, mediazioni e pressioni diplomatiche per accelerare il ritorno al governo civile nei paesi colpiti. Tuttavia, questa missione si è rivelata difficile sia in Mali che in Burkina Faso.

Le tensioni sono aumentate poiché i leader dell'ECOWAS non escludono la possibilità di usare la forza in risposta al colpo di stato in Nigerino. In risposta, le giunte militari in Mali e Burkina Faso hanno emesso una dichiarazione congiunta che metteva in guardia contro qualsiasi intervento militare contro il Niger come dichiarazione di guerra contro di loro.

Questo acceso scambio di retorica solleva preoccupazioni sulla fermezza senza precedenti dell'ECOWAS e sulle capacità operative dell'attuale autorità del Niger, guidata dal generale Abdourahamane Tiani.

In un precedente incontro ad Abuja, i leader dell'ECOWAS hanno dato un ultimatum di una settimana ai leader del colpo di stato in Niger per ripristinare l'ordine costituzionale, in mancanza delle quali misure militari sarebbero state prese. L'organizzazione ha chiesto il "rilascio immediato" del presidente Bazoum e il "ripristino completo dell'ordine costituzionale nella Repubblica del Niger". Queste risoluzioni sono emerse da un vertice straordinario presieduto dal presidente nigeriano Bola Tinubu.

Tuttavia, una settimana dopo la scadenza dell'ultimatum, nessuna azione o indicazione concreta è stata emessa dall'ECOWAS. Al contrario, i golpisti hanno intrapreso un'azione preventiva chiudendo il loro spazio aereo la notte del 2 agosto in previsione di un potenziale conflitto.

L'ECOWAS ha anche deciso di “sospendere tutte le transazioni commerciali e finanziarie” tra i suoi Stati membri e il Niger, isolando ulteriormente questo paese saheliano di 20 milioni di abitanti, nonostante le sue notevoli risorse di uranio.

Sono state imposte ulteriori sanzioni finanziarie, compreso il congelamento dei beni dei soldati coinvolti nel tentativo di colpo di stato. Nonostante gli sforzi diplomatici guidati dall'ECOWAS e successivamente dall'inviata statunitense Victoria Nuland, i golpisti sembrano resistenti al dialogo e si oppongono fermamente alla reintegrazione del governo precedente.

La regione del Sahel si è ora unita contro gli stati membri dell'ECOWAS in Africa occidentale. Gli eventi attuali promettono di intensificare le tensioni. Restate sintonizzati per ulteriori sviluppi in questa situazione in corso.

“Di Cyrille Martial Hossou”

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